domenica 29 settembre 2013

Non mi peso spesso, una volta a settimana è giá abbastanza umiliante, per me.
Stamattina la bilancia segnava 58, ad agosto erano 65, sono dimagrita, si nota e dovrei essere contenta.
Peró no.
Non mi basta dimagrire,
io voglio deperire,
disabituarmi completamente al cibo,
vivere di aria, acqua e sigarette.
É ancora presto per restrizioni drastiche perchè peso troppo e non durerebbe, perció mi sforzo di seguire i piani, a volte è difficile starci dentro, ma ogni mio sgarro é programmato, controllato, pesato, calcolato, registrato.
"Le ventisette calorie che hai mangiato in più oggi sono le stesse che non mangerai domani, Alice, conosci le regole e sai bene che è importante pareggiare i bilanci. Non vorrai mica mandare tutto a puttane?!"
me lo sono detta giá due volte stasera. E' meglio che vada a dormire, prima di fare altri disastri. Buonanotte (a tutti e tre)
Ali

domenica 22 settembre 2013

Ho avuto un piccolo ripensamento oggi. Neanche poi tanto piccolo. Penso sia normale, dopotutto, sono ancora in quella fase in cui metá di me vorrebbe salvarsi e l'altra uccidersi. Il risultato è che ho passato l'intera giornata a entrare e uscire dalla cucina a mani vuote, così come lo stomaco. É stato tutto un vorrei ma non posso, anche quando annusavo la tavoletta di cioccolato aperta e la lasciavo lì, in tutta la sua geometria a quadratini!
Ho capito che le ottocento calorie che mangio ogni giorno sono il patetico tentativo di sentirmi il più a lungo possibile in equilibrio tra la vita e la morte: non ne mangio di più perchè ho bisogno di sapere che posso fare qualcosa per rimpicciolire questo corpo che odio; non ne mangio di meno perchè ho paura di morirne. Ma qui sta il punto: preferisci davvero vivere nel tuo corpo-prigione una vita senza amore e senza senso, o morire prima con uno spicchio di rispetto in più per te stessa perchè hai avuto la forza di stravolgere le regole della natura per cambiare quello che non puoi/vuoi/sai passivamente accettare? Alice ti prego risponditi, e questo momento passerà presto.

martedì 17 settembre 2013

È ora di cena. Adesso vado in cucina e mi riempio il piatto di quello che trovo nel frigo, sporco bicchieri e posate per bene e poi vado in bagno e butto tutto nel water. E mentre lo faccio penso a quanto è facile avere il controllo quando nessuno ti controlla. Bastano due bugie qua e lá, un paio di accorgimenti.. A febbraio mi sono trasferita a 560 chilometri dalla mia famiglia, ora vivo sola con la nonna ed è tutto perfetto: a casa non ci sono tentazioni perchè lei è sempre a dieta; due sere a settimana lei ha un corso e quando torna a casa io ho sempre "giá cenato"; pranzo persino da sola perchè torno da scuola alle tre e lei mi prepara il pranzo e poi va a riposare. Le poche volte che siamo a tavola assieme, metto quello che non mi va in un fazzoletto e lo poggio su una delle due sedie vuote. Quando sento per telefono i miei accenno sempre qualcosa di rassicurante sul cibo, del tipo "era buonissimo" "l'ho preso due volte" o "l'ho cucinato da sola".. A scuola con la scusa della celiachia rifiuto qualunque cosa mi venga offerta (a meno che sia a base di nicotina). Non avendo amici é facile anche non mangiare la pizza il venerdì sera o fette di torte ai compleanni e non bere alcolici supercalorici.
Io sono tendenzialmente pessimista e paranoica, ma sento che questa volta niente andrà storto:

vi scompariró da sotto il naso, e voi non ve ne accorgerete neanche.

mercoledì 11 settembre 2013

Sta andando tutto bene, ma così lentamente che sarebbe meglio dire  'sta rimanendo fermo tutto bene'. Il mio regime alimentare normale è sempre stato quello che per gli altri è dietetico (1200 kcal). Da fine agosto sono passata a 1000 e poi a 800 kcal perchè pensavo che in questo modo mi sarei abituata alla fame e avrei comunque perso peso. Ma in realtà è così facile che non credo che stia funzionando un granchè. Ora ho il ciclo e non mi peso perchè sarebbe deprimente. Non mi specchio nemmeno. Conto le calorie e le poche ossa che si intravedono. Continuo a paragonarmi col passato. Quando per sbaglio inciampo nella mia immagine riflessa su un vetro mi sento morire dentro e mi ripeto che non sarò mai più così ingombrante. Ho fame di risultati, e otterró quello che desidero a qualunque costo.